Un Comune siciliano di circa 53mila abitanti, il cui nome non è stato reso noto, per contrastare l’abbandono dei rifiuti vicino ai cassonetti e individuare coloro che non effettuavano correttamente la raccolta differenziata, ha posizionato delle telecamere di sicurezza a ridosso dell’area predisposta.
Il ‘grande occhio’ è riuscito a fotografare i trasgressori ma uno di essi, dopo aver ricevuto delle multe, ha chiesto l’intervento del Garante della privacy, che ha aperto un’istruttoria, scoprendo che le immagini risalivano ad oltre un mese prima rispetto alla data dell’invio dell’accertamento.
L’Autorità, dopo aver rilevato la violazione dei dati personali ha comminato al Comune una sanzione da 45 mila euro per non aver messo ben in evidenza il cartello di videosorveglianza e non avere fornito ai cittadini le “informazioni necessarie”. Inoltre, sono state sanzionate, con una multa di 10 mila e 5 mila euro, anche due aziende incaricate dall’amministrazione comunale di occuparsi del posizionamento della telecamera e del trattamento dati.
La vicenda accende i riflettori sulla scarsa conoscenza delle regole sulla protezione dei dati, su come raccoglierli, trattarli e conservarli.
12/09/2023
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