Il cambiamento climatico, il turismo di massa incontrollato e lo sviluppo urbanistico, da anni, mettono a rischio Venezia, proclamata Patrimonio mondiale dell’Unesco nel 1987. L’amministrazione comunale veneziana per proteggere ‘la Serenissima’ dall’acqua alta, salita di circa oltre 30 centimetri dal 1890, e che ha già danneggiato moltissimi edifici e monumenti, negli ultimi anni ha introdotto diverse misure, tra cui: la realizzazione del ‘Mose’, il sistema di dighe mobili che si sollevano quando aumenta il livello del mare; lo stop alla circolazione nella laguna delle grandi navi da crociera; la recentissima introduzione di un ticket’s da 5 euro che i turisti, dal 2024 e tranne eccezioni, dovranno pagare in caso di accesso giornaliero.
Quest’ultimo provvedimento è stato approvato da pochissimi giorni e a poche ore dal ‘World Heritage Committee’ dell’Unesco, riunito dal 10 al 25 settembre a Riad, in Arabia Saudita, in cui una commissione ha discusso sull’eventualità di inserire Venezia nella ‘black list’ dei siti in pericolo.
Nella giornata di ieri, il Comitato World Heritage UNESCO, dopo un’attenta valutazione delle misure adottate, ha salvato Venezia dalla danger list. La notizia è stata diffusa dal sindaco Luigi Brugnaro, che ha dichiarato: “La decisione adottata dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco è avvenuta all’unanimità: è la dimostrazione di come siano stati riconosciuti da tutti gli sforzi che stiamo mettendo in campo, ad ogni livello istituzionale”.
15/09/2023
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