In Italia, 71 persone detengono una ricchezza complessiva di 272,5 miliardi di euro, un dato impressionante reso noto dal rapporto di Oxfam "Diseguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata", presentato in occasione del Forum economico mondiale di Davos. Nel 2024, la ricchezza dei miliardari italiani è cresciuta di ben 61,1 miliardi di euro, una media di 166 milioni al giorno. Parallelamente, oltre 5,7 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta, un numero che comprende 2,2 milioni di famiglie.
Il divario tra ricchi e poveri non è mai stato così ampio. Il 5% più ricco delle famiglie italiane possiede il 47,7% della ricchezza nazionale, lasciando il restante 95% a spartirsi meno della metà delle risorse economiche del Paese. Questo squilibrio fotografa una situazione di crescente disuguaglianza sociale, che pone l’Italia tra le nazioni europee più colpite dal fenomeno.
Un allarme che non si spegne
La povertà assoluta, stabile nel 2023 rispetto all’anno precedente, continua a rappresentare un dramma per milioni di italiani. Secondo Oxfam, il contesto è quello di un "quadro di grande preoccupazione" che non accenna a migliorare. Le famiglie in povertà assoluta faticano a coprire i bisogni essenziali, come l’alimentazione, l’abitazione e l’accesso ai servizi di base, in un contesto di aumento del costo della vita e stagnazione dei salari.
Il divario globale si riflette nel locale
Oxfam sottolinea che il fenomeno non è limitato all’Italia: a livello globale, il divario tra i miliardari e le persone più povere si è ulteriormente accentuato negli ultimi anni. Tuttavia, i dati italiani evidenziano con particolare forza l’urgenza di interventi strutturali per ridurre le disuguaglianze. L’organizzazione accusa un sistema economico che favorisce l’accumulo di ricchezze ingenti da parte di pochi, a discapito della maggioranza.
Le soluzioni possibili
Oxfam propone misure concrete per ridurre il gap: una maggiore progressività fiscale, una lotta più decisa all’evasione e all’elusione fiscale, investimenti massicci nei servizi pubblici come istruzione e sanità, e politiche mirate al sostegno delle famiglie più vulnerabili. L’obiettivo è quello di costruire un sistema più equo, in cui il benessere economico sia distribuito in maniera più equilibrata.
Un bivio per l’Italia
Di fronte a questi numeri, il Paese si trova a un bivio. Continuare su questa strada significa rischiare un ulteriore aggravamento delle tensioni sociali e una frammentazione sempre più marcata. Investire nell’equità, invece, rappresenta una sfida complessa ma necessaria per garantire un futuro più sostenibile e inclusivo per tutti.
20/01/2025
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