I muretti a secco, che spesso troviamo a demarcazione delle campagne per lo più nel sud Italia, hanno sempre suscitato fascino non solo per la tecnica di costruzione, ma anche per l'accuratezza delle pietre che vengono scelte per edificare questi capolavori architettonici. L'origine di questi manufatti risale in epoche assai lontane, anche se nel tempo nulla ha modificato la laboriosa fatica che i contadini, nelle vesti di bravi scalpellini, usano nel modellare e levigare le pietre, fino a renderle dei veri e propri mattoni da far aderire, gli uni agli altri, senza calcina ne malta per erigere delle costruzioni quasi eterne.
Distesi orizzontalmente simmetrici, si estendono anche per decine di chilometri, alti poco più un metro,come custodi dell’area rurale, difendono ulivi secolari, viti, fichi d’india, carrubi e mandorli che popolano le terre del mediterraneo.
La ricerca dell’incastro perfetto, il segreto dei muretti a secco
La materia prima, dunque la magica pietra è la protagonista. Roccia calcarea, che il contadino, per necessità si trova a raccogliere da parte, per la pulizia del terreno diventa la solida difesa di quella ricca campagna. vere e proprie barriere nei processi erosivi e franosi e soluzione per l’agricoltura.
12/12/2020
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