Nel territorio Vizzini, nel catanese, un piccolo borgo sembra ritagliato dalla scenografia di un film e che nutre la sua storia da secoli: stiamo parlando della Cunziria; posto in una vallata aperta con tutto intorno altipiani ricoperti da piante di fico d’india, risalente al ‘700, del quale sono rimasti ormai dei ruderi che testimoniano esempi di architettura e di cultura agricola dell’epoca.
il borgo era un vivissimo centro dedito all’arte della conciatura delle pelli, professione artigianale molto richiesta nelle campagne e non solo, sembrava predisposto a favorire le diverse fasi di lavorazione.
Furono edificate una serie di casupole, in pietra, che per la particolare esposizione favorivano l’essiccamento delle pelli e, dettaglio non irrilevante, nei dintorni vi era abbondanza di tannino, estratto della pianta di sommacco, prezioso per la concia.
Le vasche scavate appositamente nella roccia servivano per la fase finale della pulitura; sul finire degli anni ’60 l’attività cessò di esistere e lasciò spazio ad altre opportunità di vita del borgo, inaspettate ma altrettanto artistiche e importanti.
Nel 1983 il regista Franco Zeffirelli vi ambientò un suo film definendo la Cunziria "uno strano misto di finzione teatrale e realtà della vita contadina, un flusso e riflusso del teatro nella verità e della verità nel teatro".
Venne ancor prima utilizzato dallo scrittore siciliano Giovanni Verga che lo mise da sfondo al famoso duello all’interno della Cavalleria Rusticana.
Nel 1996 vi tornò la macchina da presa, questa volta per il film “La Lupa” di Gabriele Lavia, che prese spunto dall’omonima novella verghiana, accendendo nuovamente i fari del grande schermo sul piccolo borgo.
Decenni dopo, nel 2013, grazie al regista vizzinese Lorenzo Muscoso, la Cunziria è tornata a vivere nuovamente attraverso l’arte.
Grazie ad un progetto condiviso con la base militare di Sigonella, insieme alla Forestale, è stato recuperato il borgo predisponendolo alle attività culturali che con l’Associazione Dreamworld Pictures, ha destinato per l'ambientazione del Festival Verghiano, ora itinerante in tutta Italia di cui è madrina Maria Grazia Cucinotta.
29/12/2020
Inserisci un commento