Vi sono luoghi della memoria in cui ci si ritrova quasi per magia, forse per caso o per qualche strana coincidenza. Dove riaffiorano lontani ricordi d’infanzia che evocano antiche tradizioni ormai perdute.
Il sole matura i grappoli ma anche il vento ha un importante ruolo, mantenendo i grappoli asciutti anche all’interno, dove quando gonfi e maturi tendono a trattenere l’umidità della notte e l’acqua delle prime piogge, in mancanza di sole e vento inevitabilmente darebbero vita a delle muffe all’interno, che pregiudicherebbero in modo drastico la qualità del vino.
Negli antichi palmenti , nella memoria di molti uomini di mezza età , si possono sentire le voci dei bambini indaffarati in una simpatica conta. Ma solo a fine lavoro dopo i vari passaggi di pigiatura e torchiatura. II mosto allora fermentato per un periodo tra 24 e 72 ore a secondo della decisione del Mastro, andava a riversarsi nel ricevitore , vasca in muratura ricavata al di sotto del livello terra. A questo punto con una scaletta in legno , di nuovo il Mastro, aveva l’onore ed il piacere di prelevare il mosto, il prodotto di un anno di cure e lavori. Immergendo la scaletta accedeva dentro e con la QUARTARA, di terracotta, iniziava il prelievo del mosto che veniva trasportato nelle otri di pelli di pecora, per essere poi imbottato in cantina e attendere che si facesse Vino.
12/01/2021
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