Il 14 gennaio 1980, Farid Ben Mashri Zaiche, dell'organizzazione Les vivants, dirotta su Palermo il DC-9/32 del volo Alitalia 864 da Roma a Tunisi, con 83 passeggeri e 6 membri dell'equipaggio, chiedendo il rilascio di 25 detenuti politici.
C'è tutto in questo folle 14 gennaio 1980, un aereo dirottato, il terrore, le trattative, il sospiro di sollievo.
Il dirottatore organizza questa azione terroristica per ottenere il rilascio di 25 detenuti politici, in cambio della liberazione dei passeggeri. Il colpo di scena a bordo avviene durante la trasvolata del Tirreno in direzione Tunisi. Farisd Ben Mashri fa atterrare il DC9 a Punta Raisi e l'autorità aeroportuale di Palermo, di concerto con le forze dell'ordine già allertate, fa sistemare l'aereo nella piazzola di sosta posta a fianco della testata della pista 25, ben distante dagli edifici di Punta Raisi.
L'aereo rimane lì, fermo, alcune ore durante le quali si intavola via radio la trattativa tra il dirottatore e le forze dell'ordine, che si protrae fino alle ore serali, e sorge la necessità di fornire, da terra, del cibo ai passeggeri, prigionieri e stressati già da alcune ore. Il dirottatore acconsente alla fornitura dei pasti compiendo un passo falso fatale. Con molto sangue freddo e spirito d'iniziativa un ufficiale dei carabinieri, tale Fontana, approfitta di questa opportunità e travestendosi da operatore aeroportuale, sale a bordo mischiandosi tra i veri addetti alla distribuzione dei pasti. Questa azione gli permette di verificare la situazione, individuare l'effettivo numero dei dirottatori, verificarne l'armamento, ma soprattutto valutarne i comportamenti.
Nel frattempo l'aereo viene circondato da reparti speciali ben nascosti alla vista di Farid, che riescono a far desistere e bloccare il dirottatore e a liberare passeggeri e equipaggio del volo Alitalia 864.
16/01/2021
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