Sembra proprio un paradosso, il primo Paese europeo ad essere condannato per le violazioni dell’Accordo di Parigi è proprio lo Stato francese, che organizzò la storica conferenza sul clima del 2015.?
Come se non bastasse, a deciderlo è proprio il Tribunale amministrativo di Parigi, che ha dato ragione a 4 importanti Ong ambientaliste e umanitarie: Greenpeace, Oxfam, Fondazione Nicolas Hulot, Notre Affaire à tous. Che hanno chiesto il versamento simbolico di 1 euro dalla stessa nazione sanzionata. L’iniziativa di denuncia delle Ong aveva già portato pure alla raccolta di 2 milioni di firme per una petizione dall’alto valore simbolico, intitolata «La questione del secolo» (L’Affaire du siècle).
La Francia è stata condannata per inazione rispetto agli impegni presi durante la Cop21 parigina. La sentenza viene già definita «storica» da numerosi osservatori, talora vicini ai movimenti della generazione Greta Thunberg, dal nome dell’adolescente svedese divenuta l’emblema della denuncia internazionale dell’inazione degli Stati sul fronte del cambiamento climatico.
Una decisione senza precedenti che può e deve essere uno stimolo per altri Paesi, inclusa l’Italia, ad agire rapidamente per ridurre le emissioni di CO2 in linea con gli impegni presi a livello internazionale e ad affrontare la crisi climatica con politiche coerenti ed efficaci.
Una battaglia legale sostenuta da oltre 2,3 milioni di persone che hanno firmato la petizione lanciata sul caso e che ha il record di essere la più partecipata della storia della Francia.
04/02/2021
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