Anche quest'anno non è stata la fiaccolata a commemorare i morti del Terremoto. Non c'è stato corteo silenzioso tra le vie del centro cittadino dell'Aquila, evento partecipatissimo negli anni passati.
A causa dell'imperversare del Corona virus, per rendere memoria a quella tragica notte che ha visto morire 309 persone e ferite circa 1.500. La luce di lumini e candele ha illuminato finestre e balconi.
Un anniversario scandito dal silenzio e dall'isolamento quello che ha celebrare L'Aquila, con l'intero Abruzzo, un torbido silenzio interrotto dai rintocchi delle campane, che Alle 3.32 suoneranno, invece, 309 nuovi rintocchi in memoria delle vittime.
Un protocollo imposto dalla situazione difficile e complessa determinata dal Corona virus che vieta ogni forma di assembramento. Il rispetto delle regole è un obbligo di assoluta e inderogabile civiltà poiché ne va della sicurezza di tutti. In memoria delle 309 vittime di quella terribile notte, ma anche di tutte le donne e gli uomini che a causa del contagio hanno perso la vita e se ne sono andati via da soli, senza il conforto di un familiare accanto, senza l'ultima carezza o l'ultimo sguardo di chi li ha amati e senza una cerimonia degli addio. Uno strazio che gli stessi aquilani ben conoscono e che aggiunge dolore al dolore.
07/04/2021
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