Le cause che hanno portato alla tragedia della funivia del Mottarone, avvenuta lo scorso 23 maggio, provocando la morte di 14 persone, secondo quanto dichiarato dalla procura di Verbania, sono ancora da accertare. Ma nelle ultime ore, tra i motivi presi in esame dai consulenti, vi è l’uso ripetuto e continuativo dei “forchettoni” inseriti ai freni di emergenza.
I “forchettoni o ceppi” avrebbero usurato la fune, provocandone lentamente la rottura. Lunedì prossimo verrà avviata una seconda indagine, che prevede ulteriori accertamenti tecnici, i quali dovranno essere effettuati all’interno della cabina, situata ancora sul luogo della tragedia.
A peggiorare la situazione, vi sarebbero dei video girati dal 2014 al 2018, i quali dimostrerebbero che, l’utilizzo dei blocchi sulle ganasce, sia una pratica attuata da diversi anni.
Emanuele Rossi, uno degli operai che la stessa mattina dell’incidente era in servizio, nei giorni successivi dichiarò: “Tutti sapevano, non si può scaricare la colpa sugli operai. Dicono che ci dovevamo rifiutare di mettere i ceppi, ma noi prendiamo ordini e nessuno si aspettava un pericolo del genere”.
Le dichiarazioni dell’operatore della Stresa-Mottarone sono state messe a verbale e aggiungono nuove informazioni su quanto accaduto. Nonostante Rossi, abbia ribadito più volte che sia lui che i colleghi, eseguivano solo quanto gli veniva chiesto dal caposervizio e dall’ingegnere, ciò non esclude la loro responsabilità.
04/06/2021
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