Se in qualche modo possiamo dire grazie a questa pandemia, è per il fatto di aver lasciato in pace i tori. Sono quelli di Pamplona: qui i Sanfermines, i tradizionali festeggiamenti di San Fermín, che attirano migliaia di turisti da tutto il mondo proprio alle corse dei tori che percorrono le strade della cittadina, ??sono stati annullati per il secondo anno consecutivo.
L’encierro consiste in una corsa libera di 875 metri davanti a sei tori selvaggi che si celebra tutti i giorni durante i festeggiamenti di San Firmino alle 8 del mattino. Si tratta di un’evidente tortura per gli animali, spinti a correre nelle strade affollate, stressati e con la possibilità di essere feriti. Ma è anche un pericolo per i partecipanti: le corse causano in media cinque incornati, circa 25 feriti gravi e 500 feriti lievi con colpi, erosioni o contusioni.
Lo ha annunciato in queste ore María Chivite, la presidente della regione della Navarra, al nord della Spagna, e la causa, nemmeno a dirlo, sono gli assembramenti che si verrebbero a creare. E i tori ringraziano.
Il festival di Pamplona si svolge a luglio e dura nove giorni ed è senza dubbio l’evento più noto della Spagna. La festa è stata resa popolare dal romanzo di Ernest Hemingway “Fiesta” pubblicato nel 1926.
Prima della pandemia milioni di turisti da tutto il mondo si recavano a Pamplona dal 6 al 14 luglio per assistere a questa famosa festa, che si tiene nella città navarra di Pamplona (Iruña in basco).
La regione della Navarra è attualmente una delle regioni spagnole con il maggior numero di casi di Covid-19 insieme a Madrid e Paesi Baschi.
15/06/2021
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