Sono trascorsi quarantuno anni dalla “strage della stazione di Bologna”, che, il 2 agosto del 1980, causò 85 vittime e 200 feriti. Dopo l’attentato terroristico di Madrid nel 2004, dove coloro che persero la vita furono in 191, in Europa, quello bolognese è il secondo massacro più feroce in assoluto.
Purtroppo, nonostante siano passati tutti questi anni, a causa di depistaggi, persone irreperibili, morte di testimoni, presunti complici e mandanti, il cerchio non è stato ancora chiuso. Sono in atto ancora dei processi, che, come afferma il presidente dell’Associazione delle vittime Paolo Bolognesi, rappresentano “L’ultimo passo per la verità totale, che svelerà chi organizzò e finanziò la strage.”
Il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, nel suo intervento durante la cerimonia di commemorazione della strage della stazione di Bologna, ha dichiarato: “Oggi lo Stato rinnova il più solenne impegno per giungere all’accertamento dei fatti. Bologna sappia di poter contare su di me e su tutto il ministero, per quanto è nella mia competenza. La polvere che rivestiva i corpi martoriati, quella polvere che troppo a lungo ha coperti molteplici responsabilità, oggi quella polvere si sta diradando e lascia nuovi contorni e nuovi profili dell’accaduto. Di questo va dato merito all’attività dell’Associazione dei familiari delle vittime, all’impegno della Procura Generale di Bologna e di tutti i magistrati.”
02/08/2021
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