In Afghanistan, c’è soltanto una provincia, situata a nord-est di Kabul, che i talebani non sono riusciti ancora a conquistare, grazie alla resistenza in atto. La valle del Panjshir, già da prima della guerra sovietico-afghana, alla guida del comandante del movimento dell’Alleanza del Nord, Ahmad Shah Massoud, si è sempre opposta al potere talebano.
Il militare, per cinque anni portò avanti un’estenuante lotta contro il primo regime, evitando che l’area finisse in suo potere. Nel 2001, Ahmad Shah Massoud, considerato un eroe nazionale e soprannominato il “Leone del Panjshir”, solo due giorni prima dell’attacco alle Torri Gemelle, venne assassinato da due terroristi arabi.
Oggi, la sua eredità è stata raccolta dal figlio, Ahmad Massoud, che nei giorni scorsi si è messo a capo della resistenza contro i fondamentalisti islamici. In queste ore, in un’intervista a Reuters, il nuovo comandante ha dichiarato di essere aperto ad un dialogo con gli “studenti coranici”, ritenendo che “L’unica soluzione è negoziare”, ma nel caso i colloqui dovessero fallire, non scapperà ed entrerà in guerra.
Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha affermato: “Se la trattativa avrà successo, la provincia non verrà attaccata. Non c’è molto lavoro rimasto nel Panjshir. Ci sono pochissime persone che potrebbero volere una guerra e noi non la vogliamo”.
25/08/2021
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