Nella notte tra domenica e lunedì, l’aereo privato, un Cessna C182 monomotore, decollato da Haifa in Israele con a bordo l’ex vicedirettore del ministero delle comunicazioni israeliano Haim Giron e la moglie, si è schiantato nei pressi dell’isola di Samo in Grecia, poco prima di atterrare.
L’uomo era uno dei testimoni dell’accusa al prossimo processo in Israele, contro l’ex premier Benjamin Netanyahu. Quest’ultimo, scelto dal popolo alle elezioni politiche di fine marzo, è imputato di tre capi d’accusa: frode, abuso di potere e corruzione, in tre distinte inchieste giudiziarie. Netanyahu, dall’inizio del procedimento, ha sempre dichiarato la sua innocenza, affermando che “L’intero processo, è un tentativo di colpo di Stato”.
I resti del velivolo, attualmente si trovano a 33 metri di profondità e a 2 km di distanza dal porto di Pitagora. Ioannis Kondylis, il capo dell’ufficio disastri e sicurezza aerea, ha dichiarato che solo dopo l’intervento degli esperti, si potrà capire cosa sia davvero accaduto. Intanto, un pescatore ha raccontato: “C’è stata una grande esplosione, seguita da una più piccola”.
15/09/2021
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