L’annuncio del ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, di un possibile aumento dal 31% al 42% della bolletta dell’energia elettrica dal prossimo 1° ottobre, ha creato molta preoccupazione. In realtà, le bollette sono già aumentate di circa il 10% nel terzo trimestre, ma se non fosse intervenuto il governo, il rincaro sarebbe stato del 20%.
Il ministro ha spiegato che tra le cause dell’impennata dei costi, c’è la crescita del prezzo del gas, lievitato a livello internazionale del 15,3%, dovuto “all’aumento del prezzo della CO2 prodotta”. Questo è strettamente connesso alla ripartenza delle aziende, che sono tornate a produrre a pieno regime, quindi a utilizzare sia maggiore gas che maggiore anidride carbonica. In relazione alla quantità di biossido di carbonio emesso, i produttori sono dovuti a pagare delle quote, sul principio di “chi più sporca, più paga’”.
Anche per l’autunno, il Mef ha tutte le intenzioni di evitare i rincari in bolletta. Secondo quanto trapelato, per evitare il salasso per i cittadini, il governo avrebbe pensato di abbassare l’Iva, ma essendo un’operazione un po' complessa e dispendiosa nell’immediato, è più probabile che l’esecutivo decida di intervenire sugli ‘oneri di sistema’ e sulla ‘componente fiscale in bolletta’.
17/09/2021
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