L’Afghanistan, dal giorno in cui è tornata sotto il potere degli ‘studenti coranici’, è sempre più protagonista di attacchi kamikaze. Tra i più efferati è stato quello all’aeroporto di Kabul, ma quello di ieri presso Kandahar, roccaforte dei talebani, è il secondo ad una moschea sciita.
Contrariamente a quanto accaduto a Kunduz solo la settimana scorsa, il massacro non è stato rivendicato, ma si ipotizza che anche questa volta sia opera dell’Isis-K.
Le tre esplosioni avvenute ieri nella moschea Bibi Fatima, dove migliaia di fedeli erano riuniti per la preghiera del venerdì, ha provocato la morte di 37 persone, il ferimento di altre 70 e la devastazione del luogo del culto.
Se l’attacco terroristico venisse confermato dallo Stato Islamico, confermerebbe l’inizio della guerra interna tra l’Emirato islamico e l’Isis. Il ricercatore indipendente sul jihadismo Abdul Sayed ha dichiarato: “L’attacco è una sfida ai talebani. Se non possono proteggere Kandahar da un attacco Isis-K, come potrebbero proteggere il resto del Paese?”.
16/10/2021
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