L'associazione Coscioni aveva raccolto oltre 1 milione e 200 mila firme a sostegno del referendum che chiedeva in merito all’eutanasia di depenalizzare l'omicidio del consenziente regolato dall'articolo 579 del codice penale.
Il quesito referendario in oggetto è il seguente: “Volete voi che sia abrogato l’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato con R.D. 19 ottobre 1930, n.1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole “la reclusione da 6 a 15 anni”; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole “Si applicano”?”
La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito perché, "a seguito dell'abrogazione, ancorché parziale, della norma sull'omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili".
Marco Cappato, dell'associazione Luca Coscioni, dopo la decisione arrivata dalla consulta ha dichiarato:"Questa per noi è una brutta notizia. È una brutta notizia per coloro che subiscono e dovranno subire ancora più a lungo. Una brutta notizia per la democrazia", "Sull'eutanasia proseguiremo con altri strumenti, abbiamo altri strumenti. Come con Piergiorgio Welby e Dj Fabio. Andremo avanti con disobbedienza civile, faremo ricorsi. Eutanasia legale contro eutanasia clandestina".
Ad oggi nel nostro paese è possibile rifiutare trattamenti e procedere con la sedazione profonda o chiedere l'aiuto al suicidio in modo legale, solo l'eutanasia attiva è vietata ovvero quella che prevede la somministrazione di un farmaco da parte dei medici
16/02/2022
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