A sei giorni dalla fine dello stato d’emergenza, il monitoraggio della curva epidemiologica mostra dati preoccupanti, tanto che in molti ipotizzano già una quinta ondata. A causa di Omicron 2, il numero dei contagi è in crescita ma non quello delle terapie intensive, che continuano a diminuire.
Secondo la ‘Fondazione Gimbe’, la nuova variante sarebbe più contagiosa, ma non più pericolosa. Dal 1° aprile verranno a decadere le restrizioni per limitare i contagi, ma per i virologi bisognerà continuare a fare molta attenzione. Tra le raccomandazioni c’è quella di proseguire con le somministrazioni dei vaccini, considerato l’unico strumento capace di proteggerci.
A tal proposito, oggi in Italia sono disponibili tre tipi diversi di farmaci anti-Covid: Pfizer e Moderna, utilizzati sin dall’inizio, e il nuovissimo Nuvaxovid. L’inoculazione di quest’ultimo medicinale, destinato esclusivamente a coloro che non mai stati vaccinati, è partita il 1° marzo. Le aspettative del suo successo erano alle stelle, soprattutto tra i no-vax , essendo basato su una tecnologia più simile ai tradizionali vaccini.
Purtroppo, secondo i dati raccolti, il siero prodotto dalla casa farmaceutica statunitense Novavax è stato un flop: solo in Italia sono arrivate 1 milione e 23 mila le dosi, ma le inoculazioni, dati aggiornati a ieri, sono state poco superiori a 16 mila, pari all’1,6%.
25/03/2022
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