Il 12 giugno si torna alle urne. A votare non saranno solo i 982 comuni, di cui 22 capoluoghi di provincia e 4 capoluoghi di Regione, con in tutto 8,5 mln di cittadini, che dovranno eleggere il proprio sindaco ma anche il resto d’Italia, chiamata ad esprime il proprio parere su cinque quesiti per la riforma della giustizia.
Durante la riunione che si è svolta ieri, il Consiglio dei ministri ha reso nota la data delle votazioni in programma, amministrative e referendum, mentre il 26 giugno si terranno i ballottaggi comunali. L’election day era stato richiesto dalla Lega, il 22 febbraio, con un ordine del giorno, e approvato con la maggioranza, 372 sì e 7 no, dall’Aula della Camera.
I cinque referendum riguardano: l’abrogazione della legge Severino, l’eliminazione della custodia cautelare, la separazione delle funzioni dei magistrati, la riforma del Consiglio superiore della magistratura, l’equa valutazione dei magistrati.
Matteo Salvini ha accolto con grande entusiasmo la decisione del Cdm, dichiarando: “Sono contento perché hanno ascoltato la richiesta della Lega. L’election day comporta un risparmio di tempo e di soldi (circa 200 mln). Chiederemo che vengano usati per tagliare ancora i costi di bollette e benzina”.
01/04/2022
Inserisci un commento