L’ex presidente del Consiglio Mario Draghi, lo scorso anno, nel giorno del quarantunesimo anniversario della “strage della stazione di Bologna”, avvenuto il 2 agosto del 1980, aveva siglato la “Direttiva per la declassifica ed il versamento anticipato all’Archivio centrale dello Stato della documentazione concernente l’Organizzazione Gladio e la Loggia massonica P2”.
In tutti questi anni, sono stati svolti numerosi processi in cui è stata dimostrata la responsabilità delle due organizzazioni della strage fascista. Nonostante la condanna di alcuni imputati, non è stato possibile scoprire tutta la verità sul drammatico evento di Bologna a causa dei documenti secretati.
La Direttiva firmata dall’ex premier Draghi riguardava anche altre vicende stragiste della storia del nostro Paese, tra cui gli eventi di “Piazza Fontana a Milano, Piazza della Loggia a Brescia, Ustica”, di cui, negli anni scorsi, era già stata autorizzata la desecretazione, ma la documentazione, fornita dai servizi segreti, era incompleta o con parti annerite.
A poche ore dall’insediamento del nuovo governo, Draghi ha tolto il segreto di Stato su migliaia di atti delle stragi italiane avvenute negli ultimi cinquant’anni ed è stata depositata “la prima relazione del Comitato consultivo sulle attività di archiviazione”, lo ha anticipato MF-Milano Finanza.
22/10/2022
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