La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, nel novembre del 2019, finì sotto scorta per ripetute minacce di morte, ricevute via web, a causa della sua campagna contro l’odio, il razzismo e l’antisemitismo.
La 92enne, nata in una famiglia ebrea laica, ha scritto numerosi libri e, da sempre, partecipa ad incontri per raccontare la sua esperienza sulla Shoah, con l’obbiettivo di sensibilizzare le persone e coltivare la memoria dell’antifascismo.
Gli attacchi d’odio nei confronti della superstite dell’Olocausto sono aumentati per il convinto sostegno alla campagna vaccinale. Nei giorni scorsi, la Senatrice a vita ha ribadito il suo pensiero sui vaccini, dichiarando di essere pronta a effettuare la quinta dose.
Poi ha aggiunto: “Sui no vax io sarei stata molto più severa, avrei continuato ad essere severa, ma non sono un medico, il mio giudizio è assolutamente solo personale”.
L’affermazione ha scatenato l’ira dei no vax, i quali, sono arrivati addirittura ad augurale la morte. Contrariamente al passato, la Segre, avendo ricevuto “una maledizione così forte firmata”, ha annunciato che non rimarrà in silenzio e denuncerà l’autore del messaggio.
10/11/2022
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