L’articolo 96 della Legge di Bilancio della Regione Puglia, approvato con voto segreto il 29 dicembre 2022, nelle ore scorse è stato impugnato dal Consiglio dei Ministri, essendo ritenuta incostituzionale. La “legge anti-decenza”, così definita dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, non solo è “un segnale molto brutto nei confronti degli elettori” ma ostacola una sua ipotetica candidatura alla Regione.
La norma, soprannominata “salva poltrone” o “anti-Decaro”, prevede che, in caso di dimissioni del Presidente regionale Michele Emiliano, i consiglieri regionali possano rimanere in carica altri sei mesi, con relativi stipendi, a cui andrebbero aggiungersi altri 3/4 mesi, il tempo necessario per arrivare al voto.
Se il governatore della Puglia, il cui mandato termina nel 2025, dovesse candidarsi alle elezioni del Parlamento europeo, fissate per la fine del 2024, per legge dovrebbe presentare le proprie dimissioni un anno in anticipo, data che coincide con la fine del mandato del primo cittadino barese.
Senza l’intervento del governo, Decaro sarebbe costretto ad attendere circa un anno prima di poter concorrere alla Regione, con significativi rischi per il suo futuro in politica.
27/02/2023
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