Dopo l’approvazione della discussa riforma sulle pensioni, che alza l'età pensionabile di due anni, decine di migliaia di persone hanno riempito le vie delle maggiori città francesi per protestare.
Le manifestazioni sono degenerate in violenti scontri con la polizia che hanno portato a centinaia di arresti. Tutto è cominciato alle 13 del pomeriggio quando il parlamento transalpino ha reso legge la riforma delle pensioni “lacrime e sangue”, proposta dal presidente Macron, e ha confermato la fiducia alla premier Elisabeth Borne.
La rabbia sociale, dovuta alle crescenti disuguaglianze in un paese duramente colpito dall’inflazione, è esplosa: migliaia di persone sono scese in piazza a Parigi, Lione, Digione, Lilla danneggiando vetrine di banche e bruciando manifesti pubblicitari.
La risposta della Gendarmerie non si è fatta attendere: in tenuta anti-sommossa la polizia ha disperso la folla inferocita con lacrimogeni e manganelli. La guerriglia urbana ha provocato decine di feriti e centinaia di arresti nella sola capitale.
Mentre il leader della Sinistra Jean-Luc Melenchon denuncia le violenze della polizia e annuncia il tentativo di un'iniziativa popolare per far ritirare il discusso provvedimento, il presidente della Repubblica Macron tenterà di ricucire la scollatura con il paese reale, che lo ha portato a toccare il minimo nei sondaggi dal 2020, con una conferenza stampa in diretta televisiva nazionale domani alle 13.
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