La tragica morte di Andrea Papi, il ventiseienne ucciso da un orso, lo scorso 5 aprile in Trentino-Alto Adige, ha riacceso i contrasti tra le autorità e le associazioni degli animalisti sull’annosa questione del numero dei plantigradi nella Regione.
Il ragazzo, uscito di casa per andare a correre nei pressi di Caldes, era scomparso e, dopo le ricerche dei carabinieri, nella notte il corpo del runner era stato ritrovato senza vita nei boschi della Val di Sole. L’autopsia ha confermato che a causarne la morte è stata l’aggressione dell’animale selvatico.
Da anni si discute sulla necessità di regolamentare il numero di orsi nella zona, arrivati a circa novanta esemplari dopo il ripopolamento avvenuto alla fine degli anni ’90, ma qualunque intervento aveva trovato l’opposizione della Lav, la Lega Anti Visezione.
L’animale, secondo quanto dichiarato da Maurizio Fugatti presidente della Provincia Autonoma di Trento, non appena verrà individuato attraverso il DNA, verrà abbattuto. Nonostante il provvedimento, i familiari di Andrea Papi hanno annunciato che denunceranno la Provincia e lo Stato, ritenendoli responsabili della drammatica aggressione.
11/04/2023
Inserisci un commento