La Procura di Bergamo, nei mesi scorsi, aprì un’inchiesta per stabilire eventuali responsabilità sulla gestione della prima fase della pandemia da Covid-19, inserendo nel registro degli indagati circa venti persone, tra cui l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’ex ministro alla Salute Roberto Speranza.
Il fascicolo era stato aperto per valutare se, predisponendo immediatamente la ‘zona rossa’, nei comuni di Nembro e Alzano Lombardo, sarebbe stato possibile ridurre il numero dei decessi, causati dalla diffusione massiccia del Sars- Cov-2.
Nelle scorse ore, dopo la chiusura delle indagini, il Tribunale dei Ministri a Brescia ha archiviato le posizioni di Conte e Speranza, accusati di omicidio colposo ed epidemia colposa, dichiarando che, analizzando i dati in loro possesso, tra febbraio e gli inizi di marzo, non possono dare luogo a responsabilità.
Per i giudici: “Agli atti manca del tutto la prova che le 57 persone indicate nell’imputazione, sarebbero decedute per la mancata estensione della zona rossa”.
08/06/2023
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