Le carceri italiane quotidianamente riportano casi di aggressioni tra detenuti e, ormai da tempo, la situazione ha raggiunto livelli allarmanti. Dopo le prime agitazioni avvenute meno di ventiquattrore prima, ieri mattina, nel carcere di Regina Coeli di Roma si è sfiorata la strage per una maxi rissa scoppiata tra persone recluse nelle Sezioni III e VI.
Approfittando della celebrazione della Santa messa domenicale, “è scoppiato il finimondo”, come spiegato da Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del sindacato Sappe, favorito dal ‘regime aperto e sorveglianza dinamica’ istituito nelle strutture detentive di bassa e media pericolosità.
La guerriglia ha coinvolto oltre un centinaio di detenuti: una settantina della sezione III, utilizzando spranghe recuperate dal mobilio delle celle e da sedie di legno, hanno aggredito i ristretti dell’altro padiglione. Nessuno degli agenti della polizia penitenziaria, intervenuti tempestivamente per fermare la “lotta tra bande”, è rimasto ferito.
Il sindacato Sappe, viste le condizioni divenute insostenibili, ha annunciato possibili e “eclatanti azioni di protesta”.
26/06/2023
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