Bologna, 2 agosto 1980: alle ore 10,25, una bomba posizionata all’interno di una valigia ha devastato Stazione Centrale, causando 85 vittime e oltre 200 feriti. Il polverone sollevato dalle macerie, di uno degli eventi di cronaca nera più drammatici in assoluto della storia italiana, a distanza di quarantatré anni continua ad aleggiare nell’aria.
Nonostante sia stata confermata la matrice fascista e attribuita al ‘Nar’, l’organizzazione di estrema destra ‘Nuclei Armati Rivoluzionari’, Marcello De Angelis, nega la ricostruzione dei fatti. Il giornalista e responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, ieri, ha lanciato una bomba mediatica sul suo profilo Facebook, scatenando sia polemiche e indignazione, di partiti di opposizione e di semplici cittadini, che alcuni consensi.
L’ex terrorista nero, uomo di fiducia del governatore Francesco Rocca, assumendosene la piena “responsabilità, pronto ad affrontare le conseguenze”, ha scritto: “So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e ‘cariche istituzionali’. E se io dico la verità, loro - ahimè – mentono. Dire chi è responsabile non spetta a me. Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha SICURAMENTE qualcosa da nascondere”.
06/08/2023
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