La lunga indagine nel carcere di Biella, in Piemonte, iniziata nel 2019, nelle scorse ore ha portato ad iscrivere nel registro degli indagati 89 persone, anche se sono scattate le misure cautelari solo per 56 di loro, di cui 6 guardie carcerarie: tre ai domiciliari e tre sospesi dall’ufficio, in attesa delle disposizioni del gip.
Dagli accertamenti della squadra Mobile di Biella, coordinata dalla Procura, agenti di polizia penitenziaria, detenuti, ex detenuti e familiari sono tutti complici di una lunga lista di reati, tra cui istigazione alla corruzione, ricettazione, estorsione, introduzione e cessione di sostanze stupefacenti e di telefoni cellulari.
L’intera dinamica dell’ingresso illecito di ‘merce’ nella struttura carceraria è stata ricostruita prima grazie all’arresto di una persona nei pressi del carcere, colto in flagranza di reato essendo in possesso di dispositivi elettronici e hashish, in seguito con le testimonianze di detenuti non coinvolti nello spaccio. Per comprendere l’entità dei traffici illeciti, testimoni hanno definito il carcere di Biella: “Il paese dei Balocchi, dove trovare tutto quello che vuoi”.
06/09/2023
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