Le facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, per molto tempo, sono state ad appannaggio esclusivo dei ceti elevati, vedendo prima la possibilità di accesso a chiunque avesse frequentato il liceo classico, poi a tutti coloro in possesso di un diploma.
Dal 1987, si decise di limitare l’iscrizione agli Atenei universitari con un test di ammissione, a causa del sovrannumero di laureati. L’introduzione del numero chiuso ha da sempre sollevato numerose polemiche e perplessità, non essendo ritenuto “un test meritocratico, ma basato eccessivamente sulla fortuna del momento”.
Da quest’anno, la procedura per accedere alle facoltà di Medicina e Chirurgia hanno subito un radicale cambiamento, vedendo per la prima volta l’utilizzo dei Tolc, elaborati dal consorzio Cisia, che però, dopo poche ore dalla pubblicazione delle graduatorie, rischia di ritardare l’inizio dell’anno accademico, essendo finita al centro di accuse di irregolarità.
Lo studio legale Leone - Fell & C. ha annunciato il ricorso al Tar avendo ricevuto centinaia di segnalazioni della vendita delle domande e relative soluzioni della prova d’esame, acquistabili sia sul canale Telegram, con prezzi pari a circa 20 euro, che nei centri di formazione per la preparazione al concorso. Se la Procura dovesse accertare l’irregolarità, non è escluso che i test saranno tutti da rifare. La notizia è stata anticipata da Repubblica.
07/09/2023
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