Il presidente dell'Ecuador, Daniel Noboa, ha dichiarato uno stato di emergenza nel Paese a seguito di un'escalation di violenza che ha causato almeno 13 morti, numerosi feriti e 70 arresti. Le autorità stanno affrontando bande criminali, principalmente nella provincia di Guayaquil, con episodi di estrema gravità.
Il quotidiano El Diario riporta che le cifre ufficiali sulle vittime e le violenze non sono ancora state fornite, ma si basano su informazioni provenienti dalle forze dell'ordine e dalle amministrazioni locali. I recenti attacchi hanno portato a tre ulteriori decessi nel quartiere di Isla Trinitaria, a Guayaquil, rendendo la situazione ancora più critica.
Guayaquil è diventata l'epicentro delle violenze, con 29 attacchi ad edifici, inclusi ospedali e il canale pubblico TC Television. Quest'ultimo è stato assaltato da un "commando di terroristi", successivamente arrestati, secondo quanto riportato dalla polizia ecuadoriana attraverso il suo account X.
L'ex presidente Rafael Correa, attualmente in esilio in Belgio, ha espresso il suo sostegno alle azioni del presidente Noboa nel contrastare l'ondata di violenza. Correa ha descritto la situazione come un "incubo" e ha sottolineato la necessità di un'unità nazionale per affrontare la minaccia del crimine organizzato.
Anche l'Assemblea nazionale dell'Ecuador ha espresso il suo sostegno alle Forze armate e di polizia del Paese dopo la dichiarazione di "conflitto armato interno" da parte del presidente Noboa. Il Parlamento ha sottolineato l'importanza dell'unità nazionale per affrontare la sfida e ha annunciato misure come indulti e/o amnistie per garantire il lavoro delle forze di sicurezza.
Guayaquil, una città portuale, è stata particolarmente colpita dagli attacchi, con registrazioni di attentati contro la popolazione civile e la polizia. Le forze armate hanno circondato aree sensibili e penitenziari per ripristinare l'ordine. Il presidente Noboa ha identificato 21 gruppi del crimine organizzato transnazionale come "organizzazioni terroristiche e attori non statali belligeranti", ordinando alle forze dell'ordine di identificarli e neutralizzarli.
Il ministero della Salute ha sospeso tutti i servizi ambulatoriali, ricoveri e interventi chirurgici programmati, garantendo solo servizi di emergenza negli ospedali.
La situazione è divenuta caotica, con saccheggi di centri commerciali, sparatorie e incursioni nelle università da parte di bande criminali. L'ambasciata d'Italia in Ecuador ha fornito un numero di emergenza per i cittadini italiani presenti nel Paese, riflettendo la gravità della situazione.
Il presidente Noboa, nel suo decreto, ha chiesto lo spiegamento immediato delle forze di sicurezza contro il crimine organizzato, definendo alcune delle organizzazioni coinvolte come "terroristiche". La popolazione è stata invitata a rimanere al sicuro nelle proprie case mentre le autorità affrontano questa emergenza senza precedenti.
10/01/2024
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