La visita di Papa Francesco in Iraq è “storica ed eccezionale”, viste le circostanze in cui vivono il Paese e la regione.
Speriamo possa avere un’eco di riconciliazione e di unificazione per il bene dell’Iraq.
Così, in un comunicato, il Patriarcato caldeo risponde ad alcune ‘critiche’ che si sono levate sui social in questi giorni relative all’imminente viaggio papale, che avrà luogo dal 5 all'8 marzo.
Il Papa non potrà visitare tutte le città cristiane e tutti i santuari, ma si recherà in luoghi ufficiali come Baghdad ed Erbil, Najaf, Ur, Mosul, Qaraqosh nella pianura di Ninive.
Papa Francesco non potrà nemmeno risolvere tutti i problemi, relativi a questo spicchio di mondo, la visita sarà caratterizzata dall'espressione di solidarietà che porterà agli iracheni.
Egli porterà messaggi di amore, fratellanza, riconciliazione, tolleranza, pace, rispetto per la vita, diversità e pluralismo. In merito alle nuove disposizioni anti-Covid decise dal governo dell’Iraq per il diffondersi della pandemia, tra le quali anche la chiusura delle moschee e di tutti i luoghi di culto, in vigore fino all’8 marzo dunque fino a tutta la visita papale; dal Patriarcato non giungono notizie dettagliate, si presume che le restrizioni mettano in serio dubbio una eventuale partecipazione di fedeli alla visita.
19/02/2021
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