L’attivista e oppositore politico russo Alexei Navalny è recluso in carcere per scontare una condanna di due anni e mezzo risalente al 2014. Dopo giorni in cui lamentava problemi di salute e venendogli negate le cure, il 31 marzo ha dichiarato che avrebbe iniziato lo sciopero della fame.
La protesta, secondo quanto dichiarato dall’attivista, sarebbe durata fino a quando un medico scelto da lui stesso, così come prevede la legge, non fosse andato a visitarlo. Purtroppo, le condizioni di salute di Navalny sono peggiorate e, nelle ore scorse, Kira Yarmysh, la sua portavoce, ha affermato che se non riceverà cure urgenti, egli presto morirà: “E’ questione di giorni”.
Jake Sullivan, il consigliere della sicurezza nazionale della Casa Bianca ha dichiarato alla stampa: “Abbiamo comunicato al governo russo, che ciò che accade a Navalny sotto la loro custodia è una loro responsabilità e saranno ritenuti responsabili, dalla comunità internazionale. Se l’attivista russo, muore in prigione, ci saranno conseguenze”.
Josep Borrell, il rappresentante dell'Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, dichiara che la UE è estremamente preoccupata per l’oppositore di Putin, e chiede che questi, venga liberato “immediatamente e senza condizioni. ”
19/04/2021
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