Il cratere di Sud-Est dell'Etna è tornato prima a ruggire come un enorme leone e poi a sputare fuoco come un immenso drago, producendo una grande emissione di sabbia alta oltre cinque chilometri.
Lo "spettacolo", ormai vissuto con angoscia dalle popolazioni dei 37 paesi etnei a turno ricoperti dalla fitta coltre di sabbia nera, è iniziato a partire dalle ore 17.17 di sabato, quando gli strumenti della Sala operativa dell'Osservatorio Etneo dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) hanno registrato un aumento del tremore con correlativo incremento di attività esplosiva, cosiddetta "stromboliana".
Un'ora dopo circa l'attività si è trasformata in altissime fontane di lava, che hanno generato flussi lavici ancora stamani leggermente alimentati, visto che l'attività è fortemente scemata.
Sul fronte dei disagi alle popolazioni generati dalla sabbia, si registrato ricadute nei territori comunali del versante Sud-Est da Zafferana a Sant'Alfio, Milo, Giarre, Riposto, Mascali, Piedimonte Etneo, per citarne alcuni.
02/08/2021
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