Il Green pass, è il documento che permette sia di circolare nell’Ue, sia di consumare seduti ai tavoli nei locali al chiuso, che di accedere a tutte le altre strutture della cultura, di divertimento e sanitarie. L’introduzione dell’obbligo dell’attestato di vaccinazione ha diviso la popolazione italiana, essendo ritenuta da alcuni giusta e da altri un limite alla libertà. Ma a chi spetta controllare se i cittadini in procinto di accedere, per esempio, a teatro, abbiano ottenuto la certificazione verde? Secondo quanto stabilito dal governo, è compito dei titolari e dei gestori delle diverse attività e dei servizi, che, scaricando un’app gratuita “Verifica C-19”, attraverso la scansione del Qr Code, potyranno attestare l’effettiva validità del documento. Ma non solo, inizialmente si era parlato dell’obbligo per gli addetti al controllo, di richiedere anche i documenti d’identità, per accertarsi che i dati coincidessero. Il compito però, non è stato accolto di buon grado da gran parte degli esercenti, i quali dichiararono di essere profondamente a disagio, perché dimostrerebbe sfiducia nei riguardi del cliente. In queste ore, una nota presente nella circolare del Viminale, puntualizza che: se chiedere il Green pass è un obbligo da parte degli esercenti, effettuare un controllo incrociato, a garantire il legittimo possesso della certificazione, è facoltativo. Infatti, il gestore o titolare delle attività dovrà controllare che i dati coincidano, nel caso “di abuso o di elusione delle norme” e quando vi sia “manifesta incongruenza” nei dati anagrafici contenuti nella certificazione.
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