l quarto report diffuso dall’Iss, l’Istituto superiore di sanità, esaminando i dati di più di 29 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose fino al 29 agosto, ha evidenziato che l’efficacia dei vaccini anti-Covid Pfizer e Moderna, a distanza di sette mesi dalla somministrazione, resta alta.
I dati elaborati dal Gruppo di lavoro Iss-ministero della Salute ‘Sorveglianza vaccini Covid-19’, hanno evidenziato però che vi è differenza tra la popolazione generale e gli immunodepressi/fragili.
Per i primi, la protezione dal rischio di infezione rimane elevata, attestandosi all’89% nei primi sei mesi dalla seconda dose; addirittura, nel caso di ricovero e decesso, la protezione sale al 96% e 99%.
Per la seconda categoria di persone, invece, il report mostra che a partire da 28 giorni dopo la seconda dose, vi è stata una lieve diminuzione nella protezione dall’infezione, pari al 75%, mentre a distanza di sette mesi, è scesa al 52%. L’Iss, sottolinea che i vaccini a mRna, sono risultati più efficaci contro la variante Alfa, maggiormente diffusa da gennaio a giugno, mentre contro la Delta predominante tra luglio e agosto, i dati mostrano una minore protezione, passando dall’84,8% al 67,1%.
Invece contro i ricoveri e decessi l’efficacia resta alta, essendo pari al 91,7%. L’istituto però sottolinea che la riduzione dell’efficacia dall’infezione dei vaccini Pfizer e Moderna, nel caso della variante Delta, potrebbe essere stata influenzata da diversi fattori, come il ridimensionamento delle misure restrittive e preventive.
09/10/2021
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