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IL PRESEPE UN’ANTICA TRADIZIONE ITALIANA

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"Praesepium", mangiatoia, una parola latina che si trova già nelle più antiche edizioni dei vangeli, a proposito del racconto della nascita di Gesù. Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire; ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo adagiò nella mangiatoia di una stalla, perché non avevano trovato nessun altro posto.

Oggi comunque la parola "presepio" è usata solo per indicare un'antica tradizione italiana: quella di ricordare nelle chiese e nelle case private, il momento importantissimo per i cristiani della venuta di cristo sulla terra, della sua nascita volutamente umile, del magico istante della natività. La tradizione attribuisce la nascita del presepio a San Francesco D'Assisi, che nel 1223, nella località di Greggio (Rieti) organizzò una ricostruzione della natività con personaggi "viventi" per celebrare la notte di Natale.

Un affresco di Giotto nella Basilica di Assisi e dalle parole di San Buonaventura, uno dei discepoli di Francesco D'Assisi, il presepio si diffuse ben presto in tutto il Lazio, poi nelle altre Regioni italiane e in fine nel mondo, sia come personaggi viventi e sia in forma di statuette di materiale diversi. La tradizione tipicamente italiana del presepio si estende nel Seicento in tutta Europa, come dimostra un celebre presepio del XVIII secolo conservato a Vienna e noto come "Janfenthaler", formato da ben 459 statuine.

Ma è soprattutto a Napoli, a partire dalla fine del Seicento, che l'arte del presepio raggiunge vertici di assoluto prestigio: schiere di abili artigiani lavoravano per mesi al servizio delle associazioni religiosi o dei nobili per preparare statuine in legno e creta e arricchire il quadro ambientale di case in miniatura con mobili, arnesi da lavoro, animali ecc.

Carlo III di Borbone-Re di Napoli dal 1734 al 1759, prima di diventare Re di Spagna dal 1759 al 1788 e la regina Amalia sua moglie, portarono la passione per il presepio Napoletano, mentre lui fabbricava con le sue mani statuine o attrezzi in miniatura, e la regina cuciva minuscoli abiti. Nel corso degli anni si formarono così vere e proprie botteghe di Artigiani specializzati, incominciarono a usare materiali diversi come (legno, Gesso, sughero, mattoncini, cartapesta, tela dipinta, stoppa, filo di ferro) e si lasciò libero sfogo alla fantasia, arricchendo la scena tradizionale della natività. Il presepio era, quindi una grande festa popolare, in pieno inverno.

Del resto, la data del 25 dicembre era stata scelta da secoli (ed è ancora) la festa della natività. I Pagani erano soliti celebrare già molti anni prima della nascita di Cristo (il Solstizio d'Inverno). La data del 25 dicembre, come giorno della natività venne scelta dai primi cristiani proprio perché coincideva con una grande festa pagana e con le celebrazioni del solstizio d'inverno e della notte più lunga dell'anno. In questo senso, la tradizione degli antichi cristiani, si ricollega con il racconto dei vangeli, che narrano di gruppi di pastori raccolti in veglia, quando l'angelo del Signore, e la cometa giunsero a rendere nota la notizia della nascita del Salvatore.

Era infatti abitudine dei pastori nomadi vegliare durante la notte del solstizio d'inverno, quasi ad attendere, accampati attorno ai fuochi dei bivacchi, il ritorno della luce. In fine il Natale è ancora la festa più bella dell'anno con i suoi festeggiamenti, i cori natalizi, rendono il Natale la festa dei Bambini, poi ricordiamo il 25 dicembre, la nascita del nostro Signore Gesù. In fine il presepio è l'unico simbolo cristiano dove nacque il nostro Salvatore in quella fredda e umile mangiatoia.

Scrittore - Carlo Napolitano

04/01/2022

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