Il Ministero dell’Istruzione, Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione – Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione, la Società Astronomica Italiana, nell'ambito del Protocollo d'intesa MI/SAIt, in sinergia con la Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica e con il Ministero della Cultura organizzano un percorso di formazione per docenti in astronomia ed astrofisica con l’obiettivo di evidenziare il nesso tra lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ed il contesto storico e filosofico in cui tale sviluppo si colloca.
Nell’anno in cui ricorrono i cinquanta anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, la scuola intende favorire lo sviluppo di metodologie didattiche tese, da un lato ad evidenziare la straordinaria ricchezza del patrimonio culturale e scientifico del Mediterraneo, simbolo di contaminazione di idee e cultura, e dall’altro stimolare una riflessione critica sul lungo percorso che l’uomo ha fatto nell’arco dei secoli per cercare di darsi una spiegazione sulle origini dell’universo.
Fin dalla più antica civiltà si hanno testimonianze di tentativi di costruire immagini o modelli del cosmo che fossero in accordo con le conoscenze naturali disponibili e con le idee generali prevalenti. Dall'VIII secolo a.C. il Sud del nostro Paese vide fiorire importanti colonie greche, la Magna Grecia, ricche di vestigia e reperti che testimoniano la magnificenza di quel periodo. Un viaggio per immagini dalla Grecia del V sec. A.C. alle coste calabre del Mar Ionio, per raccontare una storia che non è solo quella delle due celebri statue di bronzo ma della Magna Grecia e della sua terra, in uno dei momenti più significativi e floridi della storia d'Italia.
L’inizio di questo terzo millennio preannuncia nuove osservazioni, nuove immagini, nuove teorie che amplieranno le nostre conoscenze sull’Universo, una nuova “età dell’oro” che per essere compresa bene deve essere legata alle epoche che l’hanno preceduta.
Esiste davvero una frattura fra il pensiero scientifico arcaico-antico e il pensiero scientifico moderno?
Quali sono le evidenze sperimentali della nuova cosmologia?
Una risposta a queste domande non può che essere data dalla sinergia tra discipline scientifiche, artistiche ed umanistiche.
La multidisciplinarietà riflette una esigenza di percorso riflessivo, il superamento di un sapere ancorato alla specificità di una singola disciplina e dovrebbe costituire lo scenario prevalente per ogni attività didattica soprattutto se riferita alla scuola secondaria di secondo grado.
Piattaforma SOFIA: Identificativo iniziativa formativa: 72139
Identificativo edizione on line: 106584
10/07/2022
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