Ha affiancato alla sua lunga carriera da comico, in tv e radio, a quella della scrittura ed il suo nuovo libro, “Storie vere di un mondo immaginario. Cinque racconti delle Cinque terre” edito da Baldini e Castoldi ne fa vedere un'altra sfaccettatura.
Dario Vergassola ha raccolto cinque racconti (più uno, un apologo ecologista che chiude il libro) ambientati alle Cinque Terre, luogo abitato da acciughe parlanti, polpi intelligenti e molto licenziosi, rane albine, animaletti che purtroppo l’uomo non è in grado di comprendere né tanto meno di tutelare.
Le Cinque Terre sono esattamente come le disegnerebbe un bambino: le case colorate, le barche tirate su dal mare con l’argano e poi spinte davanti all’uscio come uno scooter o l’auto, i gozzi dei pescatori, le scogliere a picco sul mare, l’eco lontana delle poesie di Montale, uomini acrobati tra cielo e stelle per vendemmiare, per coltivare la vite, per strappare alla montagna e al mare quel che serve per vivere. E poi quel turismo, in particolare di stranieri, che va arginato, disciplinato
Così a Monterosso, dominata dalla statua di Nettuno orba della sua conchiglia, scopriamo cosa pensano realmente le acciughe esposte sui banconi dei bar (pur essendo in Liguria sono gratis: piene di sale, mettono una sete bestiale e sei costretto a ordinare ancora da bere, antica furbizia di osti), a Vernazza si consuma la storia d’amore più intensa di tutta la Liguria e forse anche di buona parte dell’umanità, tra un totano e un limone (qui non c’è bisogno di spoilerare per immaginare come sia gustoso questo amore, per tutti noi), a Corniglia, la più lontana dal mare, Amelietta la muta sirenetta ci fa arrampicare con lei verso un sogno e ci fa sperare, ora che scopriamo il segreto delle polene delle navi e anche delle turiste in topless che giocano in acqua senza poter essere mai raggiunte, nella libertà di queste fanciulle, principesse dei mari.
A Manarola un pescatore si muta in polpo, regalo di una triglia magica, per amore di una umana, mentre in quel di Riomaggiore c’è un girino bianco che ha l’abitudine di fare tutto al contrario, e quando diventa ranocchio e trova la principessa è una sorpresa… Ma le fiabe sono dolci e struggenti tanto quanto sono nere e paurose, quanto ti sorprendono e ti spaventano.
18/05/2021
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