Nel canale di Sicilia, tra Sciacca e l’Isola di Pantelleria, emerse, nel luglio 1831, un’isola. Quest’isola, che prese il nome di Isola Ferdinandea, ebbe vita breve: essendo, infatti, nata a seguito dell’eruzione sottomarina di un vulcano, era composta da materiale roccioso eruttivo facilmente erodibile. Nel gennaio del 1832, infatti, era già scomparsa sotto le onde.
Nel 1833, nel 1846 e nel 1863, si dice che l’isola sia ricomparsa di nuovo in superficie ma, probabilmente, si trattava dell’avvistamento di esalazioni gassose che hanno fatto ipotizzare una riemersione dell’isola.
La nuova e piccola isola, nonostante la sua breve vita, suscitò l’interesse di alcune potenze europee. Fu, infatti, oggetto di un contenzioso diplomatico tra Regno delle Due Sicilie, Inghilterra e Francia.
Inizialmente, furono gli inglesi a prendere possesso dell’isola, piantandoci la bandiera britannica e chiamando l’isola “Graham”. Successivamente, anche i francesi approdarono sull’isola ribattezzandola “Iulia”, perché comparsa a luglio, e piantandovi la bandiera francese.
Tuttavia, nell’agosto 1831, Ferdinando II di Borbone rivendicò l’isola come parte del regno delle Due Sicilie, dandole ufficialmente il nome di isola Ferdinandea. Iniziarono, così, le rivalità tra le nazioni per rivendicare l’appartenenza dell’isola. Rivalità che, però, durarono per poco tempo. Tra dicembre e gennaio, infatti, l’isola era già scomparsa.
Quell’isola si trova oggi a 6 metri di profondità ed è conosciuta come il Banco Graham e la sua storia ha ispirato Jules Verne, Andrea Camilleri, Simonetta Agnello Hornby, Luigi Pirandello e altri scrittori.
25/08/2021
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