Sono trascorsi oltre trent’anni dall’omicidio della “signora in rosso”, soprannominata così perché venne ritrovata, tra i rifiuti a Moncalieri in provincia di Torino, con indosso un abito rosso di chiffon, senza documenti. Il giallo sul decesso di Franca Demichela, morta per strangolamento, è rimasto fino ad oggi irrisolto.
Il 15 settembre del 1991, dopo il ritrovamento, gli inquirenti non furono in grado di dare un volto all’assassino, ma grazie alle nuove tecniche investigative, la procura piemontese ha deciso di riaprire il fascicolo sull’omicidio.
Al tempo non esistevano le attuali tecnologie all’avanguardia che permettevano di analizzare le tracce di DNA ed elaborare i profili genetici, ma nelle prossime ore, la polizia scientifica di Roma riprenderà tutti reperti dell’epoca, e procederà a scoprire l’eventuale coinvolgimento delle cinque persone che vennero indagate.
Fra questi, Franco Capra, l’ex marito della vittima e quattro nomadi, che erano stati avvistati in compagnia della Demichela, poche ore prima del crimine. Questi stessi individui erano già iscritti nel registro degli indagati e, nonostante fossero arrivati a processo, non furono mai condannati per mancanza di prove.
24/10/2021
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