Il forte desiderio di costruire una famiglia, nell’agosto del 2020, spinge un uomo e una donna italiani a rivolgersi in un centro specializzato in Ucraina, che si occupa di maternità surrogata. Tutto era andato come previsto: nasce una bimba sana e forte, viene riconosciuta, ma i genitori, prima di ripartire per l’Italia, affidano la piccola ad una tata di Kiev, senza tornare mai più a riprenderla.
La vicenda, a dir poco surreale, è balzata agli onori della cronaca dopo la denuncia della donna alla quale la bambina era stata affidata. Seppur avesse voluto continuare a prendersene cura, la baby-sitter ha dovuto contattare il consolato italiano, soprattutto perché ormai non poteva più giustificare la presenza della piccina nel suo nucleo familiare.
Inevitabilmente è intervenuta sia la Procura della Repubblica che dei Minori, che hanno contattato i genitori per capire quali fossero le loro intenzioni. Nonostante i due abbiano ribadito di non voler accogliere la figlia, la bimba che ha il nome di una fata, nelle scorse ore è arrivata in Italia, ed è stata affidata ad una famiglia piemontese.
La Procura di Novara ha aperto un fascicolo sull’abbandono della creatura, ma al momento non vi sono né indagati né ipotesi di reato.
16/11/2021
Inserisci un commento