La stampa israeliana, riferisce che lo ‘Shin Bet’, l’agenzia di intelligence dello Stato di Israele, all’inizio di novembre ha arrestato un domestico di cittadinanza israeliana, che lavorava nella casa del ministro della Difesa, Benny Gantz, con l’accusa di essere una spia dell’Iran.
Omri Goren è stato scoperto prima di poter mettere a repentaglio la sicurezza del Paese, avendo fatto l’errore di contattare tramite Telegram, una persona appartenete ai ‘Black Shadow’, un gruppo di hacker collegato all’Iran.
Secondo quanto trapelato, proprio per il servizio prestato all’interno della casa del ministro, Goren si sarebbe offerto, in cambio di denaro, d’installare sul Pc dell’abitazione un malware, così da permettere l’acceso ai documenti di Gantz. L’uomo che lavorava da tempo per la moglie del ministro, in realtà non era sconosciuto alle forze di polizia: tra il 2002 e il 2013, venne condannato per due rapine in banca e scontò quattro pene detentive. Ora, per la nuova accusa di spionaggio potrebbe essere condannato da 10 a 15 anni di prigione. Non è la prima volta che l’Iran tenta di spiare Gantz, ci provò anche nel 2019, quando il suo cellulare venne hackerato
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