Le temperature sempre più alte, la mancanza di pioggia e la conseguente siccità, sono solo alcuni dei gravi effetti sul nostro ecosistema, causati dall’utilizzo dei combustibili fossili. Abbandonare i carburanti più dannosi per l’ambiente e sviluppare nuove tecnologie per la produzione di energie verdi, che abbiano un impatto sostenibile sull’ambiente, è diventata una priorità in tutto il mondo.
Ma l’aumento delle colonnine di mercurio, che secondo gli esperti fa segnare, a questa estate, il record della stagione più calda degli ultimi 20 anni, e la più fresca di quelli a venire, potrebbe provocare anche una proliferazione impressionante di insetti.
L’allarme è stato lanciato dal ‘Sima’, la Società Italiana Medicina Ambiente. Il presidente della prima società italiana che si occupa di medicina ambientale, Alessandro Miani, ha dichiarato: “Forse, non ci rendiamo conto pienamente che il punto di non ritorno sta per essere raggiunto.
La crisi energetica in atto rende più difficile abbandonare i combustibili fossili, ma un’inversione della rotta resta indispensabile e indifferibile. Con l’aumento delle temperature si rischia un’invasione di zecche, cavallette, zanzare e un incremento del rischio epidemie di siccità, incendi, cedimenti delle montagne e caldo record”.
24/07/2022
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