A distanza di poche ore, la regione della Marche è stata tristemente protagonista di episodi di violenza contro due uomini dalla pelle nera. Diversamente a quanto accaduto all’ambulante nigeriano assassinato a Civitanova, il ragazzo nordafricano accoltellato a Recanati è ricoverato in ospedale.
Entrambi i casi sono accomunati dall’aggressione per futili motivi: se nel secondo caso, il giovane è stato salvato grazie all’intervento degli amici e di un barista, il nigeriano è morto in pieno centro, davanti a tantissimi cittadini che, riprendendo la scena con i propri smartphone e pur gridando di lasciarlo andare, nessuno è intervenuto per aiutare Alika Ogorchukwu.
Diversamente dalla prima ricostruzione dei fatti, l’ambulante, che utilizzava una stampella per camminare, avendo avuto un incidente lo scorso anno, non ha infastidito una passante con delle avances, ma sembra che le abbia preso un braccio, chiedendo l’elemosina. Proprio l’averla trattenuta, ha fatto scattare l’ira del compagno, un operaio salernitano con precedenti penali, che, dopo averlo rincorso per duecento metri l’ha colpito con la stessa stampella e soffocato con le mani al collo.
Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, dopo la brutale aggressione, stava per allontanarsi con il telefono della vittima raccolto a terra, per poi esser fermato dalle forze dell’ordine. L’accusa è di omicidio e furto del cellulare. Il legale dell’aggressore, ha annunciato che chiederà la perizia psichiatrica. In carcere, Ferlazzo ha chiesto scusa alla famiglia di Ogorchukwu, dichiarando che in quel momento non era nel pieno controllo delle proprie azioni
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