I tre giorni di referendum proclamati dalla Russia, per annettere le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk e i territori di Cherson e Zaporizhzhia, sono giunti al termine e, in linea con le previsioni, oltre il 97% dei cittadini ucraini ha votato per il ‘si ’.
La votazione, indetta per “lasciar scegliere il loro destino alla popolazione dei rispettivi territori”, occupati militarmente dall’esercito russo, è stata definita una “farsa” dagli Stati Membri della Nato, anche se il Lugansk e il Donetsk sono territori a maggioranza russofona.
L’esito, secondo quanto dichiarato in un’intervista dal Presidente ucraino Zelensky, non verrà riconosciuto e “renderà impossibile qualsiasi negoziato o a tentativo diplomatico con Putin”.
Intanto, gli Stati Uniti hanno chiesto all’Onu di condannare i referendum e la segretaria generale aggiunta dell’Onu per gli Affari politici, Rosemary DiCarlo, ha dichiarato: “Lasciatemi ripetere che le Nazioni Unite restano completamente impegnati per la sovranità, l’unità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Inoltre, il rifiuto di Zelensky di riconoscere la vittoria schiacciante della Federazione russa, rischia di portare verso l’escalation nucleare.
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