Le mobilitazioni in tutta Italia a favore le registrazioni dei certificati di nascita dei figli di coppie gay, nati all’estero con tecniche non riconosciute nel nostro ordinamento, hanno centrato l’obbiettivo, ottenendo la revoca del provvedimento del Viminale.
La misura del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, emanata in seguito ad una sentenza della Corte di Cassazione, aveva suscitato l’indignazione delle famiglie arcobaleno, vedendosi negare i propri diritti. Lo stop del governo italiano, disposto dopo la decisione del Comune di Milano di riattivare le trascrizioni all’anagrafe dei bimbi di genitori Lgbtqi+ è arrivato all’attenzione del Parlamento europeo, obbligando l’Italia a fare dietrofront.
L’Eurocamera, riunita in plenaria, per alzata di mano ha votato a favore dell’emendamento presentato dal gruppo politico ‘Renew Europe’ e sostenuto da alcuni partiti di centrosinistra italiani.
Secondo quanto dichiarato a Bruxelles, “le istruzioni impartite dal governo italiano sono discriminanti nei confronti delle coppie omogenitoriali e dei loro figli, oltre che costituiscono una violazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite”.
31/03/2023
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