Il Countess of Chester Hospital, in Gran Bretagna, tra il giugno 2015 e il giugno 2016, registrò un elevato e incompressibile numero di decessi di neonati, che, dopo appurate indagini e le testimonianze, portarono alla scoperta di eventi non casuali ma ad individuarne la responsabile.
L’ex infermiera Lucy Letby, ai tempi, lavorava presso l’unità prenatale dell’ospedale a sud di Liverpool e, secondo quanto rilevato dagli inquirenti, avrebbe assassinato sette bambini nati prematuri o con patologie, iniettando aria nel sangue o sovralimentati con latte artificiale, spesso avvelenato con l’insulina.
L’inchiesta evidenziò che altri sei bambini hanno rischiato di essere uccisi dalla stessa donna. Il caso ha sconvolto il popolo britannico, passando alla storia come il più efferato in assoluto contro giovani vite indifese. Il processo è iniziato a ottobre e, dopo oltre venti udienze, alla presenza anche di molti genitori, la giuria, composta da quattro donne e tre uomini, ha giudicato l’infermiera killer colpevole di pluriomicidio “persistente, calcolato e a sangue freddo”.
La pena verrà annunciata il prossimo lunedì ma, vista l’efferatezza, è previsto l’ergastolo. La trentatreenne si è sempre dichiarata innocente e i motivi delle sue azioni sono ancora sconosciuti.
19/08/2023
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