La chiesa della Santissima Trinità di Potenza, nel marzo del 2010, è balzata agli onori della cronaca a causa del ritrovamento, nel sottotetto, dei resti della ragazza di 16 anni, scomparsa il 12 settembre del 1993.
Nonostante le tante indagini e le testimonianze che da subito indicarono Danilo Restivo come responsabile della sparizione di Elisa Claps, violentata e uccisa con 13 coltellate, solo con il ritrovamento del cadavere, avvenuto in circostanze non chiare, si arrivò al processo, dove l’unico sospettato venne condannato, nel 2011, a 30 anni di carcere, che sta scontando in Inghilterra avendo ucciso un’altra donna in circostanze simili.
La famiglia della vittima, che si è sempre opposta alla riapertura dell’edificio religioso, ritenendo che vi fossero ancora “verità nascoste” su cui fare chiarezza, nelle scorse settimane, a sorpresa, ha ricevuto una lettera di Papa Francesco che ne annunciava la riapertura delle porte ad ottobre.
L’aver scoperto che la chiesa, ieri mattina e con largo anticipo, è tornata accessibile ai fedeli ha amareggiato il fratello di Elisa, Gildo Claps, che ha dichiarato: “Non sono sorpreso perché sono stati ladri di verità per trent'’anni. Mi auguro che i potentini rispondano con il coraggio di non entrare in quella chiesa”.
29/08/2023
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