Il Senegal, considerato un'isola di stabilità nell'Africa occidentale, è ora al centro di una crisi politica senza precedenti. Dopo gli scontri avvenuti a Dakar tra oppositori e forze di polizia, il presidente Macky Sall ha annunciato un inusuale disegno di legge che prevede il rinvio delle elezioni presidenziali, segnando la prima volta dal 1963 che un simile evento si verifica in un Paese che non ha mai subito un colpo di stato.
Il presidente Sall ha firmato un decreto sabato scorso, poche ore prima dell'apertura della campagna elettorale, annunciando il rinvio delle elezioni presidenziali, inizialmente previste per il 25 febbraio. La decisione è stata presa in seguito agli scontri tra oppositori e polizia a Dakar, che hanno innescato una serie di eventi politici senza precedenti.
Il disegno di legge sul rinvio delle elezioni è attualmente oggetto di dibattito nella tumultuosa Assemblea nazionale senegalese, con un clima politico che si fa sempre più esplosivo. Il testo propone il posticipo del voto di un massimo di sei mesi, ma la sua approvazione non è affatto certa, richiedendo una maggioranza di tre quinti dei 165 deputati.
La decisione di rinviare le elezioni è avvenuta in un contesto di conflitto tra l'Assemblea nazionale e il Consiglio costituzionale. Quest'ultimo, a gennaio, ha convalidato un record di venti candidature, ma ha respinto molte altre, inclusi due importanti leader dell'opposizione: Ousmane Sonko, attualmente in carcere da luglio, e Karim Wade, figlio dell'ex presidente Abdoulaye Wade. Wade ha messo in dubbio l'integrità di due giudici costituzionali e ha chiesto il rinvio delle elezioni.
La creazione di una commissione d'inchiesta sulle condizioni di convalida delle candidature è stata approvata dall'Assemblea su iniziativa di Wade. Sorprendentemente, i deputati del campo presidenziale hanno sostenuto questa mossa, alimentando sospetti su un presunto piano governativo per rinviare le elezioni e evitare una possibile sconfitta.
Il candidato del campo presidenziale, il primo ministro Amadou Ba, affronta crescenti contestazioni interne e deve gestire dissidenti nel suo stesso schieramento. Nel frattempo, il candidato antisistema Bassirou Diomaye Faye, attualmente detenuto dal 2023, emerge come un possibile vincitore, creando un'incertezza politica che agita il campo presidenziale.
Il rinvio delle elezioni è stato respinto da diversi candidati dell'opposizione, che hanno manifestato a Dakar contro questa decisione. La polizia ha risposto utilizzando granate lacrimogene e arrestando numerose persone, tra cui l'ex primo ministro Aminata Touré, un feroce oppositore del rinvio.
L'Unione africana ha espresso "preoccupazione" per la situazione, chiedendo alle autorità senegalesi di organizzare le elezioni il prima possibile, sottolineando l'importanza della trasparenza, della pace e dell'armonia nazionale. La situazione politica attuale, in un Paese il cui modello democratico è sempre stato elogiato, non può lasciare indifferente nessun africano. Resta ora da vedere come si evolverà la situazione in Senegal e quali saranno le implicazioni per la stabilità della regione.
05/02/2024
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