A pochi mesi dalla liberazione di Aushwitz e dopo due anni di clandestinità in un sottotetto di un edificio di Amsterdam, Anna Frank e la sua famiglia furono catturati dai nazisti e deportati nei lager, solo il padre ne uscì salvo.
La storia della ragazzina, considerata uno dei simboli della Shoah, è conosciuta in tutto il mondo, essendo stato pubblicato nel 1947 il libro “Il diario di Anna Frank”.
Sin da subito, ci si domandò come fu possibile che i Frank vennero scoperti, passando al vaglio ogni possibilità: “Abbassarono la guardia? Fecero troppo rumore, Furono visti dalle finestre? Oppure fu un tradimento”? La risposta è arrivata grazie alle indagini condotte da un gruppo di investigatori con a capo l’ex agente dell’Fbi Vincent Pankoke, che, dal 2016, hanno riesaminato tutti i documenti e, grazie a strategie innovative, hanno concluso che il traditore fu il notaio ebreo Arnold van den Bergh.
L’uomo, secondo le ricostruzioni, comunicò alla polizia il nascondiglio per salvare la sua famiglia. Tutta l’indagine è stata resa pubblica in un libro “Chi ha tradito Anne Frank”, della poetessa canadese Rosemary Sullivan, che uscirà il 20 gennaio, a pochi giorni della ‘Giornata della Memoria’, che ricorre il 27 gennaio e che fu istituita nel 2005 dall’Assemblea delle Nazioni Unite.
18/01/2022
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